Organici 2016, varranno le vecchie classi di concorso: rispuntano atipicità e tabelle di confluenza | Edscuola
Perché i sindacati hanno fatto modificare la Nota Miur 11729 del 29 aprile sugli organici del prossimo triennio? Perché s’attende una nota a parte per le classi di concorso?
La risposta – che riguarda da vicino centinuaia di migliaia di docenti di medie e superiori – è contenuta nei resoconti pubblicati nei giorni a seguire dalle stesse organizzazioni sindacali. In particolare, dallo Snals, che spiega di aver “posto una pregiudiziale riguardo l’inserimento nella circolare ministeriale di un capitolo intitolato “nuove classi di concorso” che faceva riferimento ad atti non ancora a conoscenza delle OO.SS., neppure a livello di informativa, citando degli allegati riferiti a “schemi di quadri orari e classi di concorso” relativi alle scuole secondarie di 2° grado di cui si ignorano i contenuti”.
“Di fronte alla ferma presa di posizione della nostra delegazione – continua l’organizzazione guidata da Nigi -, condivisa anche dagli altri sindacati, che ha minacciato di attivare le procedure di concertazione, l’amministrazione ha cassato sia il capitolo contestato, sia il riferimento ad allegati che è stato dichiarato non erano ancora definiti”.
A quel punto, “è stata inserita, invece, una clausola di salvaguardia che prevede, in caso di provvedimenti relativi a nuovi schemi di quadri orari e classi di concorso, l’emanazione di nuove istruzioni operative, previa la riattivazione delle procedure di informativa sindacale previste dal vigente CCNL sul tema della definizione degli organici”.
Il rischio sembrerebbe quello di vedere attivate – già per la formulazione dei prossimi organici – delle nuove tabelle di confluenza, realizzate stavolta sulla base delle tabelle relative ai nuovi insegnamenti introdotti lo scorso febbraio.
Dell’argomento si è occupata pure la Cisl, dal cui sito internet conferma che “nell’iniziale testo proposto l’amministrazione aveva introdotto il riferimento a nuovi quadri orario per licei, istituiti tecnici e professionali, in via di definizione, nei quali dovrebbero essere recepite le novità del dPR 19/2015 (nuovo regolamento delle “classi di concorso“)”.
Detto ciò, il sindacato Confederale annuncia la notizia che per l’anno scolastico “2016/17, dunque, la determinazione degli organici e la mobilità saranno effettuate con le vecchie “classi di concorso” stabilite dal DM 39/1998 (come avvenuto con le domande di trasferimento, presentate con i vecchi codici) con la previsione, come negli anni scorsi, dell’utilizzo delle cosiddette “atipicità“”.
E qui sta il punto: come saranno queste atipicità? Si baseranno ancora sulle vecchie tabelle di confluenza, che nell’ultimo quinquennio sono state utilizzate dai dirigenti – spesso a danno della didattica e degli studenti – per “salvare” dalla soprannumerarietà di migliaia di docenti?
La domanda è d’obbligo. Ma nessuno sinora ha fornito risposte certe. Al Miur, i dirigenti ci dicono che valgono oramai le nuove classi di concorso. Solo, ribattiamo, che sono fortemente diverse da quelle utilizzate sinora. E, quindi, se varranno le nuove, il prossimo anno assisteremo ad un vero stravolgimento degli organici. A sentire gli esperti di Viale Trastevere, però, le cose non stanno così: le modifiche sugli organici saranno minime.
Però a noi il dubbio rimane. Ad esempio, nei laboratori dei corsi di studio “Produzione Industriali e Artigianato”, dove operano gli Insegnanti tecnico pratici, negli ultimi cinque anni sono stati collocati una ventina di classi di concorso diverse, prescindendo dalla specificità dell’insegnamento. Così, tanto per capirci, i laboratori di grafica sono stati assegnati (udite udite) e degli Itp di elettrotecnica. In quelli di ceramica sono andati a finire colleghi di arti navali. Il tutto, in virtù di graduatorie d’istituto unificate, avallate proprio dalle tabelle di confluenza del Miur.
Solo che le nuove classi di concorso hanno fatto decadere questo “calderone”, con i raggruppamenti rimasti in vita solo per gli insegnamenti realmente affini: tanto per rimanere sugli Itp grafici, oggi si ritrovano assieme con i fotografi. E basta.
Un esempio più comune è quello dei geografi (ex A039), che con le vecchie tabelle erano stati accorpati ai colleghi di Scienze (ex A060). Ma con le nuove classi di concorso, la geografia nelle superiori rimarrà appannaggio dei primi. Tutto chiaro? Non proprio.
Tanto che pure i componenti del Coordinamento Nazionale S.O.S. Geografia hanno in questi giorni invitato le Direzioni Generali del Miur “a voler specificare, nell’ emanando Decreto Interministeriale relativo agli organici, l’univocità dell’ attribuzione degli insegnamenti di “Geografia”, “Geografia turistica”, “Geografia generale ed economica” alla classe di concorso A-21 Geografia (nuova denominazione n.d.r.) e la cessazione di validità di ogni forma di attribuzione atipica relativa agli stessi insegnamenti, ai sensi del D.P.R. 19/2016”.
Nei prossimi giorni, quando le disposizioni del Miur su organici e classi di concorso saranno pubbliche, scopriremo come stanno le cose. Se le nuove discipline supereranno del tutto certi accoppiamenti disciplinari improbabili, applicando da subito e in toto le nuove tabelle introdotte con il D. P. R. n. 19 del 14 febbraio 2016.