Scrutini anticipati dai presidi per aggirare il blocco – La Stampa

Ma al Boselli la protesta è già cominciata.

04/06/2015
fabrizio assandri
torino

Ieri all’istituto Boselli erano in programma le pagelle di quarta. Ma i docenti si sono rifiutati di mettere voti e giudizi e non lo faranno neppure oggi. È l’ultima protesta contro la «Buona scuola» del governo Renzi: lo sciopero dello scrutinio. E alle superiori, che devono per forza finire entro il 15 giugno in vista della maturità, i prof saranno costretti a lavorare sabato 13 e domenica 14, come ha già annunciato il liceo scientifico Gobetti.

I sindacati prevedono un’adesione bulgara, fino all’80 per cento. D’altra parte basta un solo insegnante a bloccare l’intero collegio. Ieri la prima avvisaglia dello sciopero. Un blocco improprio, perché sono consentiti «solo» due giorni di fermo. Il preside dovrà poi riconvocare le commissioni dopo due giorni ma entro cinque dalla prima seduta. Qualche studente potrebbe vedere pubblicati un po’ in ritardo i voti. Ma l’effetto più probabile è che i prof dovranno fare straordinari. C’è chi per questo parla di protesta «masochista», i sindacati invece l’hanno convocata unitariamente per dare un segnale al Governo che in questi giorni sta varando la discussa riforma, contestata per i super poteri affidati ai presidi, per le modalità di giudizio degli insegnanti, per le condizioni dei precari abilitati, per il mancato rinnovo del contratto.

I pre-giudizi

In qualche scuola gli scrutini sono già partiti. Come al Boselli, perché gli studenti di quarta hanno già finito le lezioni, come spiega l’rsu Mimmo Bellantone. In altri casi è quasi un giallo. I sindacati ipotizzano che alcuni presidi abbiano anticipato gli scrutini per vanificare lo sciopero. «Una cosa illegittima – sostiene Teresa Olivieri della Cisl – perché i ragazzi devono poter recuperare fino all’ultimo. Abbiamo mandato una diffida». Che avrebbe sortito effetti, ad esempio all’artistico Passoni o alla Manzoni di Nichelino.

In ogni caso «gli scrutini prima della fine della scuola – dice Tommaso De Luca, preside dell’Avogadro e presidente Asapi, scuole autonome – non sono impugnabili se il numero minimo di ore di lezione è stato completato».

Alla media Dante Alighieri metà degli scrutini in programma ieri sono stati bloccati. «Con quindici sezioni è impossibile aspettare l’ultimo minuto» spiega il preside Bruno Stuardi, che assicura: «I voti saranno “aggiornati” per garantire recuperi in zona Cesarini». La protesta, secondo il preside «potrà causare un disagio a professori e genitori, perché potrebbe comportare ritardi nei voti». Anche la direzione didattica di Volpiano aveva messo in calendario ieri i «prescrutini». «Non abbiamo messo voti – dice la preside Stefania Prazzoli – ma abbiamo discusso la situazione generale».

Prova di forza

Fermi previsti anche al Bodoni, il 5 e il 6, al Primo Liceo Artistico il 10 e l’11, al Copernico l’11 e il 12, al Giordano Bruno, al Grassi e al Pininfarina il 12 e 13, con adesioni dal 50 al 100 per cento. «Purtroppo non possiamo bloccare la maturità – dice Pino Iaria, dei Cobas – ma è giusto farci sentire. I nostri studenti di quarta avranno i voti con una settimana di ritardo, forse qualche corso di recupero dovrà essere posticipato». E gli studenti? «Siamo preoccupati – dice Simone Ferrero, rappresentante del liceo Cattaneo – è vero che lo sciopero può avere ragioni valide, ma non possiamo essere sempre penalizzati noi».

Intanto venerdì ci sarà la prova di forza dei sindacati, con una mobilitazione unitaria dalle 17 con l’assemblea pubblica in piazza Castello a cui sono stati invitati i parlamentari piemontesi. Alle 21 è prevista una fiaccolata con partenza da piazza Vittorio.

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