Riprendono i lavori della VII commissione, dopo giorni tormentati per la Azzolina – INFODOCENTI
di Guido Ferrari
Da oggi riprendono i lavori per la VII Commissione del Senato (Istruzione pubblica, beni culturali, ricerca scientifica, spettacolo e sport), sarà il primo momento di verifica della maggioranza attorno al ministro Azzolina. In questi giorni ci sono state enormi tensioni, se scontati sono stati gli attacchi dell’opposizione, che sono arrivati anche a chiedere le dimissioni di Lucia Azzolina, non meno duri sono stati quelli giunti da PD, Leu e Italia Viva, ma anche all’interno del M5S il malumore serpeggia, anche se ufficialmente la linea è quella della difesa del ministro. Il vero primo banco di prova sarà però domani 6 maggio, quando all’ordine del giorno della VII commissione si inizierà a discutere la “Conversione in legge del decreto-legge 8 aprile 2020, n. 22, recante misure urgenti sulla regolare conclusione e l’ordinato avvio dell’anno scolastico e sullo svolgimento degli esami di Stato”. Le dichiarazioni rilasciate dal ministro nel fine settimana potrebbero portare in commissione innumerevoli strascichi. Primo e importante nodo da risolvere è quello dello svolgimento degli esami di stato. Nel decreto legge si era messa come data spartiacque il 18 maggio, se non ci fosse stato il rientro degli alunni entro questa data (cosa certa), l’esame di maturità doveva essere tenuto a distanza, ma in questi giorni da parte della titolare del dicastero è stata espressa la volontà di tenerlo in presenza. Ieri c’è stata una conferenza stampa molto dura delle Organizzazioni Sindacali che ha richiamato l’attenzione del Ministro sulla questione sicurezza. I sindacati si sono espressi contrari rispetto all’ipotesi di una maturità in presenza, soprattutto in mancanza di protocolli di sicurezza stilati da esperti. Anche l’ANP ha espresso la sua contrarietà agli esami in presenza. La polemica maggiore però è stata quella sulle dichiarazioni rilasciate dal ministro a a “L’intervista” di Maria Lucia Latella su Sky tg24, dove tutti i partiti di maggioranza, fatta eccezione del M5S, si sono scagliati contro la Azzolina, che ha subito ridimensionato, dichiarando: “Non sono decisioni già prese o imposte, sono elementi di dibattito”. Seguiremo con attenzione quello che avverrà in commissione, soprattutto per capire se questo avrà conseguenze sulla poltrona del ministro o se potrebbe portare ad una sua sostituzione.
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