La GILDA non firma il contratto sulla mobilità per difendere i diritti di tutti gli insegnanti.

Ecco perchè la GILDA ha rifiutato di firmare il contratto sulla mobilità.

In coerenza con la lotta e i sacrifici sopportati dalla maggioranza dei docenti italiani contro la partita di giro imposta dal Governo lo scorso anno, chiamata  “BUONA SCUOLA” , la GILDA DEGLI INSEGNANTI, unico tra i sindacati rappresentativi, ha rifiutato categoricamente di firmare il contratto sulla mobilità per non avvallare due tra gli aspetti peggiori della 107: l’attribuzione della titolarità dei docenti negli ambiti e la chiamata diretta da parte dei dirigenti di quegli insegnanti che negli ambiti verranno costretti.

La GILDA DEGLI INSEGNANTI, come pure un anno fa, rifiuta categoricamente l’istituzione delle riserve indiane che il govero chiama “ambiti” e l’attribuzione ad essi della titolarità di alcuni docenti: non di tutti, ma di quei figli di un Dio minore rei di essere stati immessi in ruolo nella fase sbagliata della 107, anche dopo aver  prestato servizio per anni senza un contratto definitivo, anche dopo anni di permanenza nelle Graduatorie Permanenti, inventate dal Governo nella  barbara giostra dello sfruttamento del precariato, o dopo aver comunque passato il concorso ordinario del 2012. Chissà per quanto tempo questi scellerati saranno destinatari delle vendette ministeriali…

Negli stessi ambiti verrà attribuita la titolarità di quei docenti già di ruolo (magari da più lustri) che nonostante l’imposizione governativa chiamata “legge 107”  intenderanno esercitare il proprio diritto alla mobilità riconosciuto dalla Costituzione, senza penalizzazione, ad ogni altro lavoratore dello Stato.

Otterranno infatti la titolarità su ambito i neoassunti nelle fasi B e C e i docenti già di ruolo che, chiedendo trasferimento ad altra provincia, non otterranno nella prima preferenza espressa la sede richiesta.

Tutti insegnanti abilitati che hanno contribuito con il loro lavoro e i loro sacrifici a portare avanti il traballante carrozzone della scuola, nonostante i politici.

La GILDA non accetta compromessi su diritti e rifiuta le diseguaglianze basate su lotterie. Ha assunto la responsabilità di non sottoscrivere un contratto che preveda che alcuni colleghi siano trattati diversamente dagli altri, come se il  diritto al lavoro e alla cittadinanza, la loro abilitazione o la loro professionalità abbiano un valore differente.

Come spesso in passato, il Governo colpisce a caso solo una parte dei lavoratori, confidando che la maggioranza che riesce a farla franca non reagisca, consolidando così nuovi precedenti normativi che in futuro non mancherà di applicare su tutti.

Il Contratto sulla Mobilità 2015/2016 è stato sottoscritto dalle altre sigle sindacali, mentre la GILDA DEGLI INSEGNANTI ha rifiutato di firmarlo. E’ di qualche giorno fa l’intervista su Il Mattino in cui il sottosegretario Faraone dichiara che “abbiamo chiuso l’accordo sulla mobilità e i sindacati hanno confermato gli ambiti territoriali contenuti nella legge”.

Ciascuno si assumerà le proprie responsabilità.

Restiamo in attesa della sequenza contrattuale la cui promessa ha convinto gli altri sindacati rappresentativi a sottoscrivere il contratto. In tale sequenza dovrebbero essere inseriti i criteri con cui i dirigenti scolastici procederanno alla chiamata diretta dei docenti inseriti negli ambiti.

Se il Governo avesse voluto discutere con i sindacati i criteri di chiamata, perchè ha rifiutato categoricamente di inserirli da subito nel contratto?

La GILDA DEGLI INSEGNANTI continuerà a mantenere la schiena dritta e a lottare per tutti gli insegnanti italiani, nel rispetto dei diritti di tutti. Nessuno escluso.

La Gilda degli Insegnanti di Torino

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