Non si tratta di un mero atto di imperio, ma di un provvedimento di esecuzione di atti normativi di carattere collegiale
giovedì 18 giugno 2020
La Corte di Cassazione ha spiegato definitivamente ai dirigenti scolastici, che l´assegnazione dei docenti alle classi deve essere effettuata applicando rigorosamente i criteri fissati dal Consiglio di istituto e tenendo nel debito conto il parere del Collegio dei docenti. Non si tratta, dunque, di un mero atto di imperio, ma di un provvedimento di esecuzione di atti normativi di carattere collegiale.
Rigettando un ricorso del Ministero dell´istruzione, la Suprema Corte ha spiegato che l´avvento della dirigenza scolastica non ha scalfito in alcun modo l´impianto democratico a cui è informato il modello gestionale e organizzativo delle Istituzioni scolastiche:
– al Consiglio di istituto spetta la decisione, vincolante per il dirigente scolastico, circa i criteri da seguire nell´assegnazione dei docenti alle classi;
– al Collegio dei docenti spetta il diritto-dovere di emanare un parere tecnico, che possa dare forza alla motivazione del provvedimento finale;
– al dirigente scolastico spetta l´onere di dare attuazione ad entrambe le delibere.
Il dirigente scolastico, peraltro, è membro di diritto del Consiglio di istituto e presiede il Collegio dei docenti. Pertanto, partecipa a pieno titolo al processo di formazione delle decisioni collegiali, alle quali ha l´onere di dare esecuzione. I giudici di legittimità hanno spiegato, inoltre, che il mancato rispetto delle procedure previste dalla legge e dal contratto viola i principi di correttezza e buona fede. E tale violazione rende illegittimo e inefficace l´atto formato dal dirigente.
L´azione legale era stata patrocinata dalla Gilda degli Insegnanti di Sassari in difesa di una docente, alla quale il dirigente scolastico aveva assegnato alcune classi senza tenere conto del principio della continuità didattica e in assenza delle necessarie delibere degli organi collegiali. La docente aveva impugnato il provvedimento di assegnazione davanti al Giudice del lavoro, ma aveva perso. Successivamente aveva impugnato la sentenza in II grado e la Corte d´appello le aveva dato ragione. Infine, l´Amministrazione aveva fatto ricorso per Cassazione e i giudici di legittimità hanno ribadito definitivamente il giudizio della Corte d´appello.
Auspichiamo che i dirigenti scolastici facciano tesoro dell´insegnamento della Suprema corte e che l´assegnazione dei docenti possa finalmente ritornare ad essere un procedimento trasparente e un´occasione di partecipazione democratica alle scelte di indirizzo delle Istituzioni scolastiche.
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Sorgente: Assegnazione docenti alle classi, avevamo ragione noi!