Scuola, dopo due settimane sopravvivono solo i docenti dalla multipla personalità – Il Fatto Quotidiano
A due settimane dall’inizio della scuola, si vanno definendo sempre più chiaramente le molteplici personalità dei docenti che affollano le patrie aule fin dalle primissime ore del mattino.
Modalità Maestro Perboni: entra in classe sereno e pacato tra cimose e gessetti, pulisce la lavagna di ardesia e prega i due che si stanno scambiando la merenda di avere la buona creanza di farlo almeno di nascosto, allontana i vicini di banco, invita a infilare il naso sotto la stoffa e invoca mentalmente una qualche divinità a piacere affinché tutto vada bene.
Modalità Laura Palmer: entra preoccupato in una classe pollaio di alunni dalla vita sociale particolarmente vivace, preventivamente incellofanato, con mascherina chirurgica e sopra ffp2, guanti da colonscopia e si affretta a spalancare le finestre, tanto sotto tutta quella plastica non sente freddo. Gli alunni faticano un filino a capire la spiegazione, ma poi se ne fanno una ragione.
Modalità Lupo di Wall Street: entra in classe ma la classe c’è solo a metà, perché alcuni sono in quarantena. Estrae tutta la strumentazione digitale di cui si è dotato lo scorso anno, allestisce in pochi istanti uno studio televisivo che manco all’Eurofestival e gestisce contemporaneamente alunni in presenza e alunni a distanza, rispondendo a domande in diretta e in differita, con la cuffietta a un orecchio solo.
Modalità Non è La Rai: faticando a farsi sentire per via dei dispositivi di sicurezza e a causa del distanziamento sociale che l’ha costretto a far lezione nei saloni della locale bocciofila, si aggira con uno di quegli amplificatori da villaggio turistico con tanto di cerchietto e microfono davanti alla bocca, a metà tra il Gioca Jouer e la Baby Dance.
Modalità Full Metal Jacket: durante l’intervallo, torvo e deciso, è di assistenza e deve controllare che il gruppo A non percorra il corridoio del gruppo B, che le terze non si mescolino con le seconde, che la coda per il bagno sia un ordinato serpentone dove si saltella a vescica piena restando a un metro di distanza da quello davanti.
La cosa meravigliosa è che queste modalità si alternano nell’arco di una stessa mattina in ciascuno di noi. Del resto, se la didattica deve essere sempre più personalizzata, tagliata sui bisogni del singolo alunno, anche se gli alunni continuano ad essere molti e noi uno solo, allora mi sembra logico affidarla a chi dispone di personalità multiple. Chissà se il bonus docenti, quest’anno, ci passa anche l’analista.