Coronavirus, Granato (M5S): Azzolina, ci si aspetta ben altro…
Bianca Laura Granato
Cara Ministra Lucia Azzolina,
Abbiamo ascoltato il suo discorso ieri sera. Siamo consapevoli che ognuno di noi in questo momento difficile per il Paese è chiamato a rivedere le modalità di svolgimento del proprio lavoro adattandole all’emergenza in corso.
Ma proprio perché siamo in un momento di emergenza non possiamo lasciare all’autonoma iniziativa e capacità dei singoli dirigenti scolastici la gestione della didattica a distanza.
Quello che ci aspettiamo da Lei sono delle circolari chiare ed inequivocabili per tutto il personale scolastico per validare le presenze e le verifiche, giustificare le assenze, insomma avere dei punti di riferimento chiari che tutelino il personale rispetto ad abusi e ad eventuali ricorsi da parte delle famiglie per qualsiasi motivazione possa essere sollevata in merito a questa inedita modalità di conduzione della didattica.
Queste circolari vanno a beneficio anche dei dirigenti scolastici, che non possono e non devono sempre essere costretti ad affidarsi alle loro associazioni di categoria per avere dei codici di comportamento, laddove abbiamo sperimentato che tali codici di comportamento spesso e volentieri creano situazioni di conflittualità che sfociano in contenziosi che pagano tutti i cittadini.
Vede Ministro, se si lasciano spazi, poi questi spazi vengono occupati e non sempre dalle guide giuste. Per questo confidiamo in Lei.
La storia ci insegna che i fascisti erano diventati il braccio occulto del re durante gli anni delle proteste operaie e quindi erano “tollerati” prima di essere ufficializzati.
Mi auguro di non vedere di questi tempi una premessa di corsi e ricorsi storici di questo tipo.
Oggi la scuola italiana ha bisogno più che mai di un ministro super partes che regolamenti diritti e doveri per dare certezze a tutti: studenti e personale scolastico rispetto ad un contesto ormai da anni gestito secondo una modalità aziendalistica che in questo frangente è oltremodo fuori luogo.
Confido in una sua riflessione e in una sua risposta con atti concreti a sostegno di quella che lei stessa ha definito “Comunitá educante”.
Che sia tale di nome e di fatto grazie ai suoi dirimenti interventi.